Giovedì 29 agosto alle ore 21,15, presso la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli ad Assisi (PG), si terrà un concerto del Coro “CANTUS LAETITIA EST” in occasione della “11° settimana nazionale di formazione e spiritualità missionaria”, organizzata dall’ Ufficio Nazionale per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I).
Il Coro “CANTUS LAETITIA EST” è formato da coristi appartenenti a due gruppi corali della Diocesi di Bergamo: il “Coro Santa Maria del Bosco” di Miragolo – Somendenna (BG) e la Schola Cantorum “San Paolo Apostolo” di Bergamo. Primario e imprescindibile compito dei due cori è l’animazione musicale durante le più solenni celebrazioni liturgiche che si svolgono durante l’anno nelle rispettive Chiese delle Comunità Parrocchiali di appartenenza e, quando richiesto, in varie località della bergamasca o in altre città. Oltre a questo importante ed encomiabile servizio, i cantori si cimentano in concerti oppure in “elevazioni spirituali”, manifestazioni paraliturgiche nelle quali, sovente, alla lettura di testi biblici o comunque religiosi, si alternano brani musicali che vanno dal gregoriano a brani di autori classici, moderni e contemporanei, offrendo agli ascoltatori presenti l’opportunità di trascorrere momenti di meditazione spirituale attraverso il sublime messaggio che la musica sa infondere nell’animo umano. La comune passione per il canto che accomuna i componenti dei due cori, unitamente all’amicizia ed alla stima che lega i loro Direttori Artistici (Luigi Gherardi e il Prof. Gianfranco Moraschini), ha fatto in modo che si creassero le condizioni per una fattiva e proficua collaborazione dalla forte connotazione sia umana che artistica, che ha portato anche alla richiesta di partecipare a questo evento.
La settimana nazionale di formazione e spiritualità missionaria – che torna ora alla sede originaria di Assisi – intende approfondire il tema scelto per l’anno pastorale successivo, che nel 2013-2014 sarà “Sulle strade del mondo”. Si sottolinea la seconda parte del titolo: le strade “del mondo”, non immediatamente quelle «cristiane» o «ecclesiali». I cristiani si accompagnano a uomini che tracciano strade buone, vivono in mezzo a loro e come loro. Questa è condizione imprescindibile dell’annuncio del Vangelo affinché parli agli uomini e alle donne di oggi. Le strade del mondo dicono la vita quotidiana, la speranza, e talvolta anche lo smarrimento dell’uomo contemporaneo. Non si tratta di abdicare all’istanza critica del Vangelo – che prima di tutto investe noi – ma di fare dell’uomo e della storia, in fedeltà al Maestro di Nazaret, le vie maestre della missione.